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Street Rave Parade 2006
La giornata dello street rave documentata incrociando le espressioni dei partecipanti con quelle dei "cittadini" (?) aderenti al micropresidio della destra indignata, indecorosa e degradata.

autore Teleimmagini
email teleimmagini@insiberia.net
citta' bologna
data 24/07/2006

nome del file ngv_bo_it_20060701_street_rave_parade_2006.avi
durata 00:15:22 (hh:mm:ss)
cd 92
grandezza 136.02 Mb
lingua it
mime type ()

La giornata dello street rave documentata incrociando le espressioni dei partecipanti con quelle dei "cittadini" (?) aderenti al micropresidio della destra indignata, indecorosa e degradata.
I notevoli interventi di don Gallo.
la frase topica di un raver:
"siamo qui perche'... la gente di merda capisse... che noi siamo gente di merda come loro..."


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Siamo soddisfatti della grande partecipazione di gente alla giornata antiprobizionista di ieri sabato I° luglio a Bologna.
E? stata la giornata che ha dimostrato forza delle idee libertarie contro la logica autoritaria e proibizionista delle destre.

Fin dal pomeriggio in piazza XX Settembre la parola del movimento antiproibizionista ha assunto quel protagonismo di massa che gli spetta e che travolge tutte le ipocrisie censorie sentite in questi giorni.

Abrogazione della legge Fini-Giovanardi, depenalizzazione dell?uso delle sostanze stupefacenti, politiche di riduzione del danno e liberalizzazione della cannabis. Questi i contenuti ascoltati in piazza.

E? stato evidente a tutti il successo politico della manifestazione che ha saputo convogliare le tensioni negative accumulate nelle ultime settimane in un?esplosione di forza e ragione. La forza dei numeri e la ragione che ha mostrato l?inconsistenza dei pretestuosi divieti imposti, degni dei periodi più neri del nostro paese, sconfiggendo l?ottusità di una visione provinciale e campanilistica dell?amministrare la ?metropoli bolognese?

Bologna, città metropolitana europea, ha rischiato il bollino di capitale europea dei divieti e dei rigurgiti omofobici e fascisti ma ieri questa rete di movimento ha dato una lezione di civiltà e capacità politica di tenere insieme una varietà di tematiche che tra loro
s?intrecciano: dal diritto alla casa alla chiusura dei Cpt, dalla difesa degli spazi sociali autogestiti e occupati alla rivendicazione di una socialità altra, dall?amnistia alla depenalizzazione dei reati sociali, alla richiesta di fuoriuscita da tutte le guerre, Afghanistan compreso.

Lo Street Rave Parade si è evoluto e rinnovato all?insegna del meno sballo e più diritto alla felicità, meno abuso e più uso consapevole di sostanze al di là di ogni inutile moralismo e falso puritanesimo.
L?uso delle sostanze da parte di milioni di consumatori è cosa socialmente complessa e difficile da affrontare. Crediamo che sia culturalmente utile dare piena visibilità a tutte le contraddizioni presenti in questa tematica per trovare tutti insieme le soluzioni
migliori per una gestione consapevole e antiautoritaria del fenomeno.
Non possiamo accettare una medicalizzazione totalitaria e repressiva di tutta la questione legata all?uso o all?abuso delle sostanze, né possiamo accettare di essere messi al confino per nascondere alla società il lato oscuro della luna.

Noi non ci dimentichiamo che lo Street porta con se anche inevitabili disagi per la città, di questo ne siamo consapevoli, così come siamo altrettanto convinti che il rispetto reciproco tra cittadini è cosa preziosa e augurabile sempre e comunque. Ma avremmo potuto fare molto di più se avessimo preso fin da subito il ?toro per le corna?. Invece ancora una volta, non per colpa nostra, si è contrapposta l?ideologia
alla realtà delle cose e solo alla fine si sono attivati quei servizi necessari per una manifestazione di tale portata.
Questi 50 mila partecipanti allo Street, di cui la maggioranza residenti a Bologna e provincia, sono una fortissima denuncia contro quel sistema della rappresentanza che li ha nel migliore dei casi ignorati nel peggiore provocati, valga per tutti l'esempio della farsesca adunata di reduci fascisti, integralisti cattolici e falsi perbenisti di via Indipendenza.

Avremmo potuto coinvolgere molte più persone nella gestione diretta della parata e renderla così ancor più fluida e meno impattante se ci fossero state le condizioni politiche per farlo. Più operatori sociali,
più unità di strada, più coinvolgimento degli esercizi pubblici, più gente autorganizzata nella gestione anche delle pulizie, più città coivolta insomma.

Per questo la politica ha una sua responsabilità specifica che non può essere demandata a questioni di ordine pubblico e sabato ha vinto la politica reale contro quella massmediatica e vertenziale, ha vinto il
buon senso e il rifiuto dei divieti che si sono mostrati per quel che erano: uno stupido trofeo di Pirro da dare in pasto alla stampa e che ha preso in giro tutti i cittadini di Bologna.

Da piazza XX Settembre migliaia di persone hanno rotto i confini della piazza ottenendo sul campo il diritto a manifestare e la visibilità che si meritavano.

LIVELLO 57, CRASH, RETE UNIVERSITARIA, SCANDELLARA, XM24, TPO.


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