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No pass... no grass no ass! (parti 3-4)
Nella primavera del 2001 eravamo intenti a immaginare Genova, ed a pensare noi stessi nel mezzo di quei giorni. Qualunque cosa stesse covando sarebbe stata potente(...). Lì, abbiamo raccolto alcune ore di interviste e di riprese della protesta quotidiana autore Globaldissent email globaldissent@inwind.it citta' genova data 21/06/2006
nome del file ngv_ge_it_20060601_no_pass_no_grass_no_ass_parte_3_4.avi
durata 01:28:36 (hh:mm:ss) cd 87 grandezza 237.66 Mb lingua it mime type () Nella primavera del 2001 eravamo intenti a immaginare Genova, ed a pensare noi stessi nel mezzo di quei giorni. Qualunque cosa stesse covando sarebbe stata potente, vasta, carica di tempo e di attualità. Lì, abbiamo raccolto alcune ore di interviste e di riprese della protesta quotidiana; in particolare nei giorni che sono andati dal 15 luglio alla mattina di venerdì 20. Abbiamo incontrato attivisti italiani, olandesi, polacchi, spagnoli, giapponesi, maltesi e greci (attori/narratori di soggettività diverse: nazionali e politiche, estetiche, generazionali e di genere). Non sono “tipi” o “esempi” o “rappresentanti” di alcunché. Gli abbiamo incontrati e scelti, siamo stati spinti dalle circostanze e dalla fortuna; altre interviste sono saltate all’ultimo e avrebbero di certo cambiato le risposte a nostra disposizione; ma tant’è… le immagini e le voci testimoniano della varietà, della molteplicità, del permanente movimento che è nelle storie dei singoli e nei margini delle proteste globali. Gli intervistati sono in gran parte giovani, per una scelta maturata nei giorni di Genova, per la persuasione che l’identità del movimento globale sia più complessa e incandescente tra i giovani (a loro volta diversi, uomini e donne, occidentali o sudamericani o asiatici, e così via). La tesi che abbiamo cercato nei dettagli, e nelle frasi raccolte qui e là, è che il movimento globale esiste se (e in quanto) si trova nelle storie di vita delle persone; ed esso è effettivamente parte delle storie, offre spunti e ingredienti per l’identità e per l’immaginazione. La forza del movimento l’abbiamo cercata nei racconti. Ma è venuta in luce anche dal quotidiano della protesta, dalle immagini delle preparazioni, dall’appropriazione della città già prima delle dimostrazioni, attraverso la messa in scena di una vera e propria città globale, transculturale, e, nei primi giorni, senza dubbio una città giovanile. Nel montaggio le voci si susseguono, s’intrecciano e scontrano a distanza - a volte si contraddicono. Non vi è un coro, ma una nuvola di voci. Il nostro intervento è sempre esplicito, soprattutto nel raggruppamento dei racconti in temi e parti distinte - un’operazione necessariamente libera ed allo stesso tempo coinvolta e responsabile; sempre arbitraria ma situata anch’essa nel movimento globale -. Nei giorni di Genova abbiamo dialogato con i nostri testimoni, con calore e ricchezza; col video restituiamo certamente un arresto e un montaggio del loro pensiero, un intervento che però abbiamo voluto mostrare esplicitamente, senza omogeneizzarlo o neutralizzarlo attraverso grandi artifici tecnici, senza dare l’impressione di un racconto compiuto e pacificato. globaldissent - Giugno-Luglio 2002
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