Vita da eroi 2 Brain Storming
Secondo episodio - Brain Storming
autore Videoduelli - Cine LoFi email depositodati@yahoo.it
citta' Mestre
data 05/01/2004
nome del file ngv_ve_it_20031201_vderoi_2_brain_storming.avi
durata 00:18:53 (hh:mm:ss)
cd 20
grandezza 117.76 Mb
lingua it
mime type avi divx (video/avi)
durata 00:18:53 (hh:mm:ss)
cd 20
grandezza 117.76 Mb
lingua it
mime type avi divx (video/avi)
Due parole sulla serie.
"Vita da eroi" e' un vero esperimento di telefilm per ragazzi "non educativo". Nel senso che ci sono parolaccie, lo spirito e' spesso greve, noi stessi ci siamo spesso posti dei grossi dubbi sul risultato, ma le proiezioni pubbliche che abbiamo organizzato hanno dato ragione agli autori: il telefilm piace molto soprattutto alla fascia dei ragazzi che vanno alle superiori (14/17 anni, in primo luogo) e di rimando a quelli che vanno alle medie (probabilmente proprio per il linguaggio usato).
L'idea era proprio quella di cercare di contrastare alcune trasmissioni come i vari "colpo di fulmine" o "amici" o "saranno famosi", cioe' di portar via quel pubblico a "quelle" trasmissioni (che nelle idee degli autori, sono quelle davvero *diseducative*).
A questo si aggiunge un look grafico estremamente innovativo, fatto a ricalco delle tavole dei fumetti.
La serie parla infatti di un gruppo di supereroi (abbastanza improbabili) ispirati al mondo dei fumetti, che si ritrovano nella loro base segreta a parlare delle loro avventure di contrasto alla criminalita'. Il tutto in modo apparentemente innocuo e superficialmente "trendy". In realta' poi passano alcune idee di estrema attualita'. La criminalita', per i supereroi, e' infatti rappresentata dai vari "vigili padani", dalla giornalista alla moda che parla di sputare sui cadaveri degli arabi, eccetera eccetera.
"Vita da eroi" e' un vero esperimento di telefilm per ragazzi "non educativo". Nel senso che ci sono parolaccie, lo spirito e' spesso greve, noi stessi ci siamo spesso posti dei grossi dubbi sul risultato, ma le proiezioni pubbliche che abbiamo organizzato hanno dato ragione agli autori: il telefilm piace molto soprattutto alla fascia dei ragazzi che vanno alle superiori (14/17 anni, in primo luogo) e di rimando a quelli che vanno alle medie (probabilmente proprio per il linguaggio usato).
L'idea era proprio quella di cercare di contrastare alcune trasmissioni come i vari "colpo di fulmine" o "amici" o "saranno famosi", cioe' di portar via quel pubblico a "quelle" trasmissioni (che nelle idee degli autori, sono quelle davvero *diseducative*).
A questo si aggiunge un look grafico estremamente innovativo, fatto a ricalco delle tavole dei fumetti.
La serie parla infatti di un gruppo di supereroi (abbastanza improbabili) ispirati al mondo dei fumetti, che si ritrovano nella loro base segreta a parlare delle loro avventure di contrasto alla criminalita'. Il tutto in modo apparentemente innocuo e superficialmente "trendy". In realta' poi passano alcune idee di estrema attualita'. La criminalita', per i supereroi, e' infatti rappresentata dai vari "vigili padani", dalla giornalista alla moda che parla di sputare sui cadaveri degli arabi, eccetera eccetera.
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