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Gaypride 2007
Al grido di parita' dignita' laicita' un milione di persone di tutte le eta' e provenienti da tutta italia invadono con un grande e coloratissimo corteo le strade della capitale per il pride 2007 Lo scorso Pride nazionale di Torino e il Pride romano hann autore Teleimmagini email teleimmagini@insiberia.net citta' roma data 25/01/2008
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Lo scorso Pride nazionale di Torino e il Pride romano hanno creato un tessuto quanto mai favorevole alla costruzione di un network nazionale pronto al dibattito e alla ricerca di una piattaforma unitaria per lanciare un messaggio diretto al cuore del governo italiano. Tanti sono i temi afforntati da un percorso annuo fatto di assemblee nazionali, di eventi e manifestazioni mensili che hanno visto la partecipazione di macro e micro realtà, Dal Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli” all’Arci - nelle sue declinazioni Gay, Lesbica e Trans – al “Di Gay Project”, all’asociazione italiana di orsi “Epicentro Ursino Romano” fino ad arrivare alle realtà queer più d’avanguardia. Se c’è un dato rilevante che caratterizza il Pride Nazionale di quest’anno è proprio il suo carattere trasversale e aperto sia nei discorsi attinenti alla rivendicazione dei diritti civili e alla laicità dello stato, sia nelle politiche di genere e di autodeterminazione dei corpi, sia nella messa in crisi dei processi di naturalizzazione istituzionale e, soprattutto, nel pronto rifiuto di una serie di fatti atroci di bieco razzismo e fobie morali(zzanti) che hanno costellato l’ultima storia italiana. Tra i tanti, ci riferiamo all’invenzione del “Family day”, agli stupri delle donne lesbiche, così come alla costituzione di ghetti/lager controllati per le operatrici del sesso, così come alla lievitazione dei nuovi fascismi, così come alla repressione degli spazi di socialità transessuale come il club”Degrado” - circolo arcigay di Roma - così come all’omicidio reiterato di persone omosessuali e transessuali, non per ultima la tragica vicenda di Manuela, la trans donna trovata con il cranio fracassato. A queste figure, con i profili più deboli e non sussumibili ad un’idea di norma che vuole la diversità omologata ai poteri di uno stato che impone modelli di vita e rappresentazione di genere, va dedicato il Pride nazionale del 2007. Esso si pone come opera aperta di lavoro politico che finalmente polarizza su dei contenuti condivisibili un ampio respiro di contributi. Seguendo il documento stilato dall’ultima assemblea di coordinamento, la rivendicazione dell’Lgbt Pride 2007 che avverrà a Roma questo sedici giugno, è quindi quello di lesbiche, gay, trans e bisessuali, portatori e portatrici di pari dignità civile e sociale. Essi rivendicano, di fronte all’opinione pubblica italiana che il Parlamento e il Governo, così come le forze sociali e politiche, riconoscano e garantiscano uguale dignità e pari diritti, nel rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Costituzione italiana, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e nel rispetto del principio della laicità dello Stato italiano e della sua autonomia da ogni ingerenza confessionale. tutte le associazioni lgbt ritengono che tale manifestazione debba essere l’occasione per riaffermare che la laicità dello Stato è il fondamento del vivere civile, la garanzia dei diritti di tutte e tutti, è un bene primario da difendere da ogni forma di ingerenza confessionale. La pari dignità e i pari diritti per le persone lgbt rimangono centrali e assumono il valore di paradigma del conflitto tra chi vuole uno stato laico e chi cerca di riportare l’Italia nel Medioevo. La testimonianza di vite altre dal paradigma eterocentrico sul quale lo stato italiano si basa, sono un fatto dirompente perché svelano che non esiste una famiglia “naturale”, ma che le famiglie sono un fatto culturale. La riaffermazione in atto sottolinea in modo inprescindibile, la necessità che il Parlamento approvi una vera legge che offra una pluralità di istituti giuridici aperti a tutte e tutti. Allo stesso modo, i diritti civili e sociali di tutte e tutti vanno garantiti attraverso una legge antidiscriminazione che dia piena realizzazione al principio di eguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione. Il coordinamento intende rappresentare una richiesta diffusa di un’Italia migliore, che si opponga a progetti politici e culturali reazionari che alimentano la violenza sulle donne, sulle lesbiche, sui gay, sulle e sui trans e su ogni altro soggetto non garantito. Questa campagna di odio integralista sta contagiando tutto il paese, raggiungendo picchi di violenza anche politica inediti, in particolare da parte di gruppi neo nazisti e neo fascisti a cui le istituzioni non danno una risposta, o peggio, di cui gli istituti locali forniscono gli spazi, come nel caso del “Foro 753”. La richiesta diretta al Parlamento italiano è chiara e forte nell’approvazione di una legge che sanzioni la violenza e l’istigazione all’odio motivata anche dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, poiché è inammissibile l’assenza di strumenti per difendere il proprio diritto alla vita e all’integrità fisica e personale. In questa prospettiva lavora, nel coordinamento, Epicentro Ursino Romano. Gruppo storico che lavora per la visibilità di un’omosessualità differente nella rappresentazione di genere maschile, dai modelli gay dominanti, Epicentro Ursino Romano festeggia per il suo terzo anno di seguito, all’interno di un’attività di 6 anni, il BEAR PRIDE. Sempre in collaborazione con una rete di relazioni ursine e leather o comunque aventi a che fare con modelli di rappresentazione e costruzione dell’identità maschile nel panorama omosessuale. Il gruppo ha alle spalle una storia rivendicativa, rielaborata sulle caratteristiche estetiche, sociali e sessuali che costituiscono un “orso”, inteso come uomo nuovo, grosso irsuto e barbuto, lontano dalle caratterizzazioni normalizzanti di quel mainstream che rappresenta le identità gay con dei diktat specifici. Per questo L’organizzazione di spezzoni, camion, scenografie, alla Parade, diventano una sintesi di quel lavoro di socialità sessuale maschile, grossa , irsuta e matura, sviluppato con forza e desiderio da parte del gruppo, con “Subwoofer”, Un bear weekend che avviene l’ultimo fine settimana di ogni mese, nella capitale e non solo. Se le trame intessute con gruppi storici nazionali che sono stati alla base “ursina” del movimento gay in Italia - come “Orsi Italiani” di Milano - si sono sviluppate dando spazio anche a realtà come “Feed The Bears” di Bologna, quest’anno l’apertura è Verso la Spagna. Epicentro ursino Romano, proprio per festeggiare una mascolinità omosessuale spogliata da quelle imposizioni eteronormative che legano la sua espressione alle forme di potere patriarcale e sciovinista, invita un’altra realtà che si pone come amplificatore di tale discorso. Stiamo parlando dell’HOT di Madrid. Set storico del famoso film “Cachorro – Bear cub”, l’Hot e i suoi orsi sosterrano insieme ad Epicentro Ursino, tutti i valori del Pride nazionale, portando l’esperienza spagnola di Zapatero e la sua velocizzazione emancipatrice in termini di patti civili di convivenza, di matrimoni gay, di divorzio e di cambiamento giuridico del genere senza bisogno di operazioni. La chiamata alla partecipazione è quindi internazionale sul carro che, al grido di “Cum Out with us” ovvero “esci fuori con noi” e con delle scenografie di festa sulla spiaggia, ospiterà tutti i “beardjs” rappresentati della scena nazionale ed europea. La parata terminerà con un “Subwoofer” oceanico allo CHALET CLUB (P.le dello Stadio Olimpico, 5) locale gay friendly storico di Roma, dove i pubblici si mescoleranno e dove, come ogni anno, gli orsi si presenteranno alla comunità Lgbt e non solo (tutte le informazioni su www.epicentroursino.com) i loro intenti, il loro essere e il loro divenire.). Per Concludere, quest’anno il Pride si avvarrà si di un enorme party finale intitolato Euphoria, al Villaggio Italia, in Via di Tor Cervara (Piu indicazioni su www.romparide.it) che vedra’ coinvolte tutte le realta’ gay e lesbichee piu’ attive a Roma, sia a della partecipazione delle frange più avanguardiste e radicali nelle politiche di genere Queer. Il richiamo sarà “QueerHell”, gioco di parole tra Queer, Inferno e “Querelle de Brest” il famoso film di Fassbinder. Queer è un termine inglese che letteralmente significa sia stramo, eccentrico, sia storto, trasversale e che nel linguaggio comune è utilizzato come insulto verso le persone gay, equivalente dell'italiano frocio e simili. Negli ultimi decenni il termine queer si è caricato di una valenza fortemente politica, grazie anche alle riflessioni di matrice marxista e femminista di filosofi e soprattutto filosofe quali De Lauretis, Butler e Kristeva ed è stato adottato da una comunità internazionale che rifiuta le tradizionali identità di genere e i ruoli ad esse correlate all'interno della società, ponendosi in contrapposizione alle identità gay, lesbica, trans e bisex, avvertite come compromesso e conferma dell'economia binaria uomo/donna. La strategia eversiva elaborata dalla queer theory non consiste nel privilegiare un'identità esclusa a scapito delle altre, innescando nuovamente una logica di esclusione, quanto nel mettere in crisi i confini fra il dentro e il fuori, destabilizzando i caratteri eterosessuali, maschili, razziali delle identità "legittime". A questa comunità im/materiale sentono di far parte in Italia tanti soggetti singoli, ma anche alcuni gruppi. Lo scorso anno tale scena ha prodotto una mailing list di coordinamento che ha preso il nome si "invertiti" ed è stata creata sui server di autistici.org attraverso la quale si sta coordinanando tutto questo. Queste le realtà che hanno deciso di partecipare al Pride nazionale romano previsto per il 9 giugno '07 in maniera eccentrica per apportare la loro differenza: Amigdala, CarniScelte, D.A.R.E./electric lipstick, Phag Off, Radio DD. tale partecipazione si articola in due momenti: il primo momento, più politico e performativo, con un'azione di presenza/disturbo durante il corteo; il secondo momento, più ludico, con una festa in serata. Per la location della festa, il richiamo è aal centro sociale Forte Prenestino, per l'azione svolta in tanti anni a favore di varie realtà marginali e di "confine", oltre al fatto che i contenuti dell’evento, che, come detto, ha preso il nome di "queerhell", sono la realizzazione di un cinema porno con “Revolution is my Boyfriend”, la versione uncut di “Raspberry Reich di bruce Labruce, un dungeon (spazio adibito al sesso, non un luogo buio dove nascondersi e nn riconoscersi bensi uno spazio reale e visibile dove si entra solo se si sta al gioco). E Ancora il Radio DD Fashon Show, La presentaionee del Live dello scozzese Hostage prodotto da Rocco Disco, una mostra collettiva intitolata “La Madonna Piange Sperma”, la famosa Dj Billy Ray Martin (Disco Activisto) londinese , Lusky e tante e tanti altri. Questo è l’anno di un Pride che riempie di policromia un arcobaleno sempre piu’ spento, rompendo i processi di gentrificazione proprio attraverso un approccio ai contenuti che non sia dialettico besì dialogico, dove quindi il consistere dei contenuti non si elabora su una base oppositiva ma viene esaltato da una base partecipativa. www.romapride.it
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