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Chimiche di guerra
Libano, estate 2006 Siamo stati in Libano dieci giorni ad agosto (l'ultima settimana di guerra e i primi tre di tregua), raccogliendo una serie di interviste e di dati. Il risultato è questa inchiesta sull'uso di armi non convenzionali. "Tutti i cadaveri autore Sabrina Sanfilippo e Fabio De Ponte email fabio.deponte@gmail.com citta' libano data 18/02/2007
nome del file ngv_li_it_20070115_chimiche_di_guerra.avi
durata 00:32:56 (hh:mm:ss) cd 102 grandezza 61.43 Mb lingua it mime type () Libano, estate 2006 Siamo stati in Libano dieci giorni ad agosto (l'ultima settimana di guerra e i primi tre di tregua), raccogliendo una serie di interviste e di dati. Il risultato è questa inchiesta sull'uso di armi non convenzionali. "Tutti i cadaveri avevano nella parte del corpo esposta all'esplosione una zona nera. Non era una bruciatura perché i vestiti non erano bruciati e anche i capelli, la barba, i baffi e le ciglia non erano bruciati". La testimonianza di Bachir Cham, medico di Sidone, ha alcuni tratti in comune con quella di Ibrahim Faraj, dell'ospedale Hiram di Tiro che, a proposito delle ustioni, spiega: "Io non sapevo neanche classificarle. In pratica appena toccavi il tessuto che era esposto all'ustione veniva fuori una sorta di 'fango nero', o qualcosa del genere". E, aggiunge, "soprattutto l'odore: io ustionati insomma ne ho visti in vita mia", ma in questo caso "il paziente dopo un quarto d'ora aveva odore tipo cadaverico". Non solo, ma "mai sono riuscito a trovare le schegge, neanche ai controlli radiografici". Testimonianze simili a quelle di alcuni medici di Gaza in seguito all'offensiva di Israele nella Striscia. L'inchiesta esamina anche una serie di altre segnalazioni, tentando di mettere a fuoco il problema delle armi non convenzionali e il loro rapporto con le nuove guerre, combattute sempre più spesso in aree civili. web url: http://beirutreporter.blogspot.com
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