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Lampedusa scoppia (19 marzo 05)
La Rete Antirazzista Siciliana documenta ancora le deportazioni di migranti dal CPT verso la Libia
autore Rete Antirazzista Siciliana - Laboratorio Zeta
email zetalab@inventati.org citta' lampedusa data 10/06/2005
nome del file ngv_la_it_20050320_lampedusa_scoppia_19_marzo_05_.avi
durata 00:15:53 (hh:mm:ss) cd 75 grandezza 143.6 Mb lingua it mime type avi divx (video/avi) La Rete Antirazzista Siciliana documenta ancora le deportazioni di migranti dal CPT verso la Libia
Appello della Rete Antirazzista Siciliana per un’estate di lotta in Sicilia per i diritti dei migranti La Sicilia è stata negli ultimi anni il luogo in cui, più di ogni altro in Italia, il governo ha perpetrato politiche e pratiche di violazione dei diritti umani fondamentali dei migranti appena arrivati sulle nostre coste, ma anche di quelli già presenti da anni sul territorio. Ormai la nostra isola è diventata un carcere a cielo aperto, frontiera fuori dallo stato di diritto, luogo da cui partono le deportazioni verso paesi come la Libia, in cui i migranti respinti dall’Italia hanno trovato la morte. La Sicilia è di nuovo, più che mai in questo periodo estivo che si avvicina, scenario di emergenza. Ricordiamo quanto avvenuto lo scorso luglio con la nave Cap Anamur ed i suoi 37 naufraghi deportati in un paese non loro; i tragici episodi consumati a Lampedusa nell’ottobre 2004 e nel marzo 2005, condannati, anche grazie ai video girati dalla RAS, dal Parlamento europeo e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo; le continue violenze subite dai migranti detenuti all’interno dei CPT e la recente apertura dei cosiddetti "Centri d’Identificazione", luoghi di detenzione per i richiedenti asilo, nuova categoria criminalizzata. Le modalità che questo governo sta scegliendo per gestire le "vite" delle persone che arriveranno e stanno già arrivando nel nostro paese, in conformità con la linea di pensiero, che sta a presupposto della " Fortezza Europa", si basano su quella stessa mentalità razzista che porta un Ministro dell’Interno ad affermare impunemente l’equivalenza tra tutti i migranti non in regola con il permesso di soggiorno e la criminalità organizzata. Per tutte queste ragioni la RAS, che ha eletto a principio fondamentale il fatto di "ESSERE LADDOVE LE COSE ACCADONO" a fianco delle persone che subiscono abusi e violazioni, per denunciarli, informare e proporre che si contrappongono realmente alla violenza ed all’arroganza istituzionali, CHIEDE: A tutte le realtà, i movimenti, le Associazioni, i gruppi, i partiti, i singoli cittadini e cittadine di essere insieme in Sicilia all’interno di un campeggio, che sia base logistica da cui spostarsi per essere immediatamente presenti laddove sarà necessario e che sia anche un momento di analisi, informazione ed incontro aperto al territorio. L’emergenza è già cominciata e se è difficile garantire un’unità di crisi attiva per 4 mesi continuativi, ci sembra invece possibile immaginare la presenza di gruppi che , a staffetta, garantiscano una copertura per un periodo ipotetico, che vada da metà luglio a fine agosto. La RAS sta organizzandosi per individuare un luogo in prossimità del mare ed un punto strategicamente importante, dove verranno garantiti i servizi fondamentali. Per strutturare questa proposta in modo compiuto abbiamo bisogno di ricevere le adesioni (comprensive di previsioni numeriche), nel più breve tempo possibile. Per contatti: campeggioras@email.it
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